mercoledì 4 dicembre 2013

Renzi si affida a Perotti. C'è chi lo trova divertente

Da alcune settimane un economista della Bocconi si è lanciato in ardite analisi sui bilanci di Montecitorio riscuotendo un certo credito ed un certo successo.
C'è però chi trova il tutto divertente e paragona Renzi e Perotti ad un noto personaggio comico anglosassone, una lettura consigliabile.

Il post originale sul blog di Spezzachini


Mister Bean Perotti, il bilancio di Montecitorio e Mister Bean Renzi

Renzi commette un vero e proprio suicidio economico politico sposando le tesi in materia di bilancio pubblico di Perotti, economista de LaVoce.Info. Adottando il singolare metro di giudizio di Perotti viene fuori che Renzi, proprio lui, è incapace di gestire il bilancio cittadino di Firenze. Un bilancio importante per carità ma che è solo un minuscolo frazionale del bilancio statale che Renzi si troverebbe a gestire da Presidente del Consiglio.

L’accoglienza di Perotti a Montecitorio
Poche volte, davvero poche volte, uno studio sui costi della politica in Italia è riuscito a sollevare una così forte reazione di ilarità negli austeri corridoi di Montecitorio. L’autore di cotanto studio, anzi l’Autore, è Roberto Perotti, un economista della Bocconi che si è dilettato a mettere insieme una sfilza di numeri e numeretti per dimostrare la necessità di sostanziosi tagli alle spese della politica.
Cosa condivisibile, saggia, necessaria, per carità, ma da affrontare con una certa serietà. Il nostro Autore invece, deve aver preso il suo compito decisamente alla leggera se ha deciso di mettere in piedi tutta una serie di articoli (li trovate su LaVoce, qui quello più citato) in cui accusa  Montecitorio di aver nientepopodimeno falsificato i propri bilanci annunciando immensi risparmi a fronte invece di risparmi microscopici o del tutto inesistenti o addirittura di consistenti aumenti delle spese, tanto da fare affermare al Nostro che  “il problema è che a questo punto è difficile fidarsi di tutto quello che esce dalla Camera”;  una serie di articoli zeppi di gaffe e di sfondoni ma, soprattutto, basati su di un assunto completamente assurdo.



Il Teorema Perotti
Il Perotti basa le sue durissime accuse nei confronti di Montecitorio ed i suoi conteggi sul confronto tra un bilancio di previsione, quello 2013, ed un bilancio consuntivo, quello 2012.
Un confronto perfettamente lecito in ambito aziendale ma che ha avuto i già citati effetti esilaranti nei corridoi della Camera e che avrebbe avuto i medesimi effetti in qualsiasi ambito in cui vengano utilizzate le norme di Contabilità pubblica.
Il bilancio preventivo di un’ente infatti non ha alcunché da spartire con il budget di  un’azienda. Un bilancio preventivo non ha solo funzioni predittive, di controllo e di governo, ma ha funzioni politiche e, soprattutto, autorizzatorie. Una spesa fuori budget in una azienda privata si può affrontare, una spesa fuori bilancio no. E così mentre il budget aziendale è un sentiero a cui ci si accosta e da cui si può talvolta deviare il bilancio preventivo è un documento per il ‘caso peggiore’, se tutte le spese venissero sostenute ai loro massimi allora si avrebbe una traduzione integrale del preventivo in consuntivo.
E così, ad esempio, quando si bandisce una gara si mette a bilancio l’importo a base d’asta in preventivo ma in consuntivo andrà l’importo d’aggiudicazione che realisticamente sarà più basso e anche di molto della base d’asta (anche se teoricamente potrà essere uguale alla base d’asta) oppure zero se la gara non si è ancora conclusa.
Secondo Perotti, invece, è tecnicamente cosa buona e giusta valutare l’andamento delle spese effettuando un confronto tra il bilancio preventivo dell’anno in coro ed i pagamenti risultanti dal consuntivo dell’anno scorso.

L’incredulità di Montecitorio
Ma l’ilarità a Montecitorio è stata presto sostituita da una incredulità crescente quando ci si è resi conto che qualcuno dava credito agli scritti del Perotti. Incredulità che ha toccato il suo apice quando uno dei più quotati politici italiani, Matteo Renzi, ha accreditato lo studio del Perotti di tale e tanta credibilità da arrivare al punto di annunciare una messa in pratica delle misure proposte dal Perotti medesimo.

Secondo Renzi Perotti è affidabile ma per Perotti Renzi è….
Secondo Renzi, quindi, lo studio del Perotti è affidabile, serio e concreto.
Tanto affidabile, serio e concreto da affidare ad esso anche una piccola parte del destino del nostro Paese.
Ma cosa succederebbe se decidessimo di valutare l’operato da sindaco di Firenze dell’aspirante premier?
In fondo Perotti ci ha indicato la strada, basta prendere il bilancio preventivo 2013 del capoluogo toscano e confrontarlo con il bilancio consuntivo 2012 della stessa città. Attenzione, chi scrive commette questo obbrobrio solo perché lo studio del Perotti così come avallato da Renzi attua questo confronto contro natura, fosse per me mai e poi mai mi sarei avventurato in questa strana landa di fantacontabilità.

Applicare a Renzi il teorema Perotti.
Applicando lo strambo confronto Perottiano al bilancio del Comune di Firenze Renzi ne esce davvero male.
Mentre infatti Renzi annuncia scelte di rigore e di serietà che partiranno però solo domani, solo da quando siederà sulla poltrona di segretario del PD, oggi, in questo momento, mentre siede sulla poltrona di primo cittadino di Firenze Renzi vede letteralmente esplodere le spese del capoluogo toscano senza muovere un dito.

Firenze. Funzioni generali di amministrazione e controllo. Spese 2013 più 14 per cento
Prendiamo ad esempio la prima funzione che viene riportata nel bilancio fiorentino. La Funzione 1 – Funzioni generali di amministrazione di gestione e controllo. La funzione cioè che ospita, tra le altre, anche il servizio degli Organi istituzionali. Questa funzione vede i suoi costi, lo ricordo ancora, applicando il teorema Perotti, letteralmente esplodere.
Comune di Firenze - Andamento 2012-2013 delle spese Funzione 1
Comune di Firenze - Andamento 2012-2013 delle spese Funzione 1
Firenze. Esplodono le spese correnti
Ancora più preoccupante e desolante sarebbe il quadro che verrebbe fuori dalla città di Firenze se estendessimo la nostra analisi al totale delle spese correnti. Applicando il Teorema Perotti l’andamento della spesa apparirebbe del tutto fuori controllo.
Comune di Firenze - Andamento delle spese correnti 2012-2013
Comune di Firenze - Andamento delle spese correnti 2012-2013

Per Perotti Renzi è stato quindi fallimentare?
Quindi applicando lo strambo teorema Perotti al comune di Firenze ne deriverebbe che Renzi ha avuto una gestione assolutamente fallimentare del comune stesso, tanto da comportare uno spropositato aumento delle spese correnti per il 2013. Un aumento che arriva addirittura ben oltre il 15 per cento in un solo anno. Una gestione talmente fallimentare da rendere del tutto surreale l’impegno di Renzi a fare bene all’Italia. Renzi, secondo il Teorema Perotti, sarebbe infatti uno che ha dimostrato la sua piena incapacità a tenere sotto controllo le spese di una città con un bilancio tutto sommato limitato. E sempre il Matteo nazionale  promette invece che dopo il fallimento locale otterrà migliori risultati, nientepopodimeno che, in tutta Italia.
Il problema non è però nei risultati derivanti dall’applicazione del Teorema Perotti. Il Teorema Perotti da dei risultati strambi perché che si basa su un confronto contabilmente insensato.

Ma il vero problema è nelle persone che Renzi promuove a guida
Ma il vero dramma che aspetta tutti noi è la manifesta incapacità dimostrata da Renzi in uno degli ambiti più delicati per chi, addirittura, ambisce a governare il nostro Paese. Renzi erge infatti a propria guida, a proprio mentore nella gestione di bilanci miliardari una persona come Perotti che calpesta o ignora del tutto i principi basilari della contabilità pubblica.

E quindi
E quindi se Renzi diventa Presidente del Consiglio il giorno in cui verrà fatta la foto ricordo del disastro io sarò quello in un angolo con il ditino alzato che dice “Io ve lo avevo detto”.

Arnolfo Spezzachini

Nessun commento:

Posta un commento